Mi presento: ho 27 anni sono laureato in Filosofia prima e ho conseguito, poi, un master europeo in Storia e Cultura dell’Alimentazione (Bologna, Barcellona, Tours e Milano). Nella vita mi occupo di gastronomia a 360°, dalla nascita ad oggi, lavorando presso la trattoria di famiglia (3 Gamberi Gambero Rosso, Miglior Carta Vini 2012, Bib Gourmand Michelin, Chiocciolina Slow Food, ruota d’Oro Touring Club e tante altre soddisfazioni) e coltivando un’accesa passione per il giornalismo turistico/gastronomico.
A due anni dalla fine degli studi, completati nei tempi accademici previsti dal piano, mi capita tra le mani un annuncio di lavoro che mi dà da pensare…
- Piano A: inviare il CV
- Piano B: dare un colpo di telefono.
Scelgo il piano B, previsto dall’Offerta di Lavoro.
Risultato: Assunto. Non trattengo l’entusiamo.
In poche ore, la mia vita risulta sconvolta insieme a quella della mia famiglia. Mio zio Fausto si appoggia al bancone del Bar terrorizzato per la mia futura assenza. Incredulo. Allo sconcerto totale, si aggiunge il mio panico. Un giro di chiamate rapido per dare la grande notizia a parenti e amici, e poi ai colleghi per avvisarli e chiedere loro di sostenermi in questa mia nuova esperienza sostituendomi. Detto fatto, corro a comprare abito nero Toile, scarpe Samsonite, cravatta Paul Smith, Camicia Barba, calze Gallo, gemelli Bikkembergs e i vestiti di riserva… Per un’occasione del genere non devo farmi mancare nulla. Voglio dare il masssimo.
Sono le 17:00 di un caldo sabato pomeriggio di Giugno, piombo a Modena con la radio della mia Smart a palla. Ad aspettarmi in Viale Vittorio Veneto 59 c’è Andrea, lo stesso cameriere che due anni prima mi servì un indimenticabile pasto all’Osteria Francescana. L’emozione è tanta quanta la soddisfazione. Entro in sala, ed ai miei occhi, si apre a me un mondo nuovo, anche se meccanicamente simile alla mia quotidianità del giorno prima.
Quaranta ragazzi (30 cucina e 10 circa tra sala e uffici) che lavorano insieme, fianco a fianco, da mattina a sera per regalare emozioni a pochi fortunati clienti. Uno staff incredibile in grado di farmi sentire a casa sin dai primi momenti. Un gruppo unito che ha voglia di far bene. La famigliarità trasuda nello spirito di Massimo Bottura, il quale è capace di regalare una sincera pacca sulla spalla a tutti.
Ragazzi giovani (io uno dei più “vecchi”) che sanno starti vicino e aiutarti a muovere i primi passi in uno dei migliori ristoranti del mondo. A tutti loro devo i miei ringraziamenti per tutto quel che mi hanno insegnato.
Da Dennis ho imparato il giusto ruolo dell’esperienza, da Andrea e Luca ho appreso la tempestività e ho riscoperto la reciprocità famigliare (il bello di avere un fratello al fianco!), da Fabio ho imparato l’efficienza, da Pino l’eleganza, da Riccardo la precisione, da Enrico l’organizzazione, da Alessandro la professionalità, da Taka la serietà del capitano (calcisticamente parlando), da Yoji la perfezione del piatto, da Alberto la libera creatività dei suoi dolci, da Vins la voglia di fare, da Gerardo ho imparato che a volte nella vita bisogna mollare e infine, da Pier, ho imparato che ogni volta bisogna ricominciare da zero.
Grazie a tutti
Federico