Aprire Si, Ri-Aprire No.


Nell’incertezza di questi tempi il dibattito è centrato sulle riaperture. Argomento che non mi va di affrontare. Noi ristoratori vogliamo parlare di Aperture, non di altro. Aperti con regole precise e sempre (anche in zona rossa)!

Ecco allora che in questo marasma di apri&chiudi, tira&molla, si generano indecisioni, possibilità, tradimenti e aspettative.

Più i ristoranti restano chiusi e più la mappa del contagio tende al rosso… Ormai è un’evidenza storica!

Per una volta vorrei che la questione venisse affrontata in maniera ragionevole, trasparente e chiara magari invitando le principali associazioni rappresentative (non solo le varie CONF) a un tavolo in Senato e in Parlamento per delineare il futuro di queste attività che ad oggi non vivono più un’emergenza ma una condizione: quella di essere ristoratori (sempre più precari, tra l’altro!).

Ecco allora che nel mio piccolo indico pochi ed efficaci punti in grado di risolvere il problema alla fonte:

il 18 Maggio come termine ultimo per l’apertura : la stessa data dello scorso 2020, senza vaccini e in piena emergenza


eliminazione dei colori : non è possibile lavorare, assumere, programmare con l’incubo della richiusura (1 sola possibilità su 3 colori). E’ pertanto necessario individuare un modus vivendi in grado di lasciare i ristoranti sempre aperti, in qualsiasi fascia di colore, ma con regole chiare e diverse, per esempio:

  • Giallo: (pranzo e cena fino alle 22)
  • Arancione: (solo pranzo fino alle 15 seduti e poi asporto)
  • Rossa: Estensione del Servizio Mensa a partite IVA E AUTONOMI: per evitare discriminazioni eche gli osti-furbetti violino le regole già da questo momento


Moratoria automatica e gratuita di (almeno) un anno sui prestiti FDG: eh sì, poichè i prestiti garantiti dallo stato prevedevano un preammortamento di 12 o 24 mesi, termini entro i quali si prevedeva a sua volta una fine della pandemia. Ad oggi più di 12 son passati e della fine ancora non si intravede il bagliore.


Nuovi Ristori 2021 che aiutino quelle imprese che in queste condizioni ad aprire non riescono, per motivi di incertezza, posizione geografica, costi etc etc etc

Detrazioni Fiscali per coloro che durante la pandemia hanno comunque investito sulla riapertura, sul futuro della propria impresa e dei propri dipendenti

FIS al 100% per i lavoratori del settore RISTORAZIONE per evitare fuga di competenze : in alternativa la possibilità di ricorrere ai 6 mesi di malattia (pagata al 100%, subito e anticipata direttamente dal datore di lavoro senza burocrazia). La Cassa Integrazione (CIG o FIS che sia) rappresenta un problema per i lavoratori del settore che 12 mesi dopo contano una riduzione dello stipendio pari al 30% (a conti fatti almeno 3 mensilità mancano all’appello) e ritardi spropositati. Questo calo di incasso si riverserà anche sulle detrazioni fiscali spettanti agli stessi che vedranno decurtati gli importi di Bonus Edilizi e altre voci in busta paga. Questo trattamento inoltre provoca fuga di competenze invitando anche i migliori a trovarsi una nuova occupazione altrove.

Nuove Classificazioni dei codici ATECO che differenzino le varie tipologie di servizio e di locale.

Ora è sicuramente più chiaro il perchè APRIRE abbia senso e RIAPRIRE NO… una volta per tutte e per sempre!

PHOTO CREDITS Lido Vannucchi & Sara Favilla, Premiate Trattorie Italiane

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